European Comunity
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RIC.CI - Reconstruction Italian Contemporary Choreography
Anni Ottanta - Novanta

ideazione e direzione artistica: Marinella Guatterini
assistente alla direzione artistica: Myriam Dolce
realizzato da: AMAT - Associazione Marchigiana Attività Teatrali
Arteven Circuito Teatrale Regionale Veneto
Fondazione del Teatro Grande di Brescia
Fondazione Fabbrica Europa
Fondazione Ravenna Manifestazioni
Fondazione Teatro Comunale di Ferrara
Teatro Pubblico Pugliese
Torinodanza

Premesse teoriche
Da qualche tempo e in ambito internazionale è in atto una tendenza a recuperare le più significative o riuscite coreografie del passato. Tale tendenza viene caldeggiata e sviluppata soprattutto dai maggiori creatori di danza contemporanea nati tra gli anni Sessanta e Settanta, probabilmente spinti a misurarsi con il valore della memoria, tante volte esaltato in rassegne, e auspicato da critici ed esperti. Non si tratta di una casualità, o di colmare i vuoti dovuti a taluni momenti di stanchezza creativa o esistenziale, di cui per altro anche gli artisti più sensibili e titolati possono essere preda, bensì di una ragionata strategia; del riconoscimento di un atto dovuto alla storia della danza in sé, alla sua tradizione e soprattutto a un pubblico sempre cangiante e nuovo. Non possedere un repertorio - estasiante utopia, professata con ostinato rigore da taluni artisti non solo odierni - preclude alle giovani generazioni il piacere di assistere a taluni evergreen del contemporaneo, ma nega anche all'artista quello "sguardo allo specchio" necessario per trovare o ritrovare se stesso anche se proiettato in rotte diverse e sempre in fieri.  Inoltre, per alcuni artisti maggiori sulla scena internazionale ricostruire il proprio repertorio d'esordio equivale anche a un passaggio di consegne ai loro giovani adepti "di scuola" o di compagnia, e apporta positive conseguenze nel loro modo di affrontarne il linguaggio e di comprenderne più a fondo il percorso.
Ben al di là di questa specifica, e pur importante funzione "d'apprendimento", riguardante anzitutto l'interprete nel suo rapporto con il coreografo o i coreografi di riferimento, è presente in questo genere di revival una precisa esemplarità coreografica. Viene sconfessata l'idea che si possa diventare davvero dei creatori di danza in grado di sviluppare e far lievitare nel tempo una propria personale cifra poetica senza aver dato prova sin dagli esordi di possedere un'inesplicabile vocazione o "chiamata artistica". La libera scelta della sperimentazione nell'ambito di una danza contemporanea non puramente di facciata traspare laddove spesso con naturalezza e quasi inconsapevolmente ci si avvicina alle problematiche del linguaggio e alla ricerca sul corpo espressivo prima ancora che a temi e "messaggi" .
Da questo osservatorio a carattere internazionale, e da questa generale premessa, ma anche, e forse soprattutto, da una riflessione sull'odierna situazione italiana, nasce il progetto RIC.CI. tutto teso a dare risalto e a ricordare un passato dimenticato ma nel quale invece risiedono i germi di una creatività e progettualità già chiaramente delineate. 

Specificità del progetto
Naturalmente il progetto RIC.CI non possiede poteri tautologici. E' solo una proposta di ricostruzione di spettacoli, sostenuta da più organizzazioni e organizzatori e con un circuito preliminarmente definito, nata con l'idea che si possano raggiungere alcuni obiettivi radunando "speciali" coreografie risalenti anche a vent'anni or sono, e tra queste, talune opere emblematiche di fusione tra danza e teatro che hanno contribuito a creare il sapore e il gusto di una italianità coreografica diffusa ben al di là dello specifico coreutico.
Tali obiettivi sono:
- Rendere chiaro da dove sono partiti alcuni coreografi oggi sicuramente riconosciuti come tali.
- Coinvolgere giovani emergenti in qualità di interpreti, ma anche di assistenti alla ricostruzione delle coreografie e delle pièce indicate.
- Restituire al pubblico attuale, molto più aduso a fruire e apprezzare la danza contemporanea di quanto non lo fosse vent'anni or sono, coreografie o performance dalla certa e inossidabile forza espressiva. Taluni spettatori ne serberanno il ricordo, per altri si tratterà di novità assolute. 
- Creare un "pacchetto" esemplare, esportabile anche all'estero, in cui la danza italiana di ricerca e autenticamente contemporanea mostri di avere una storia e una tradizione importante.